Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Ciao Edoardo, onorati per aver accettato il nostro invito a bordo. Non una canonica intervista, ma una chiacchierata sul cassero della nave. Innanzi tutto ti faccio i miei sinceri complimenti per il tuo ultimo disco, “Il cantautore necessario”, che sta riscuotendo un ottimo successo.

Nella tua vita hai collaborato con quasi tutto il panorama artistico italiano: Minghi, Baglioni, Cocciante, Dalla, De Andrè, De Gregori, Endrigo, Manfredi, Marcorè, Turci. Hai amato così tanto l'arte da non fermati mai. Hai fatto di tutto: i primi dischi con la Schola Cantorum, poi non so quanti da solista e altrettanti da produttore; presente in rubriche radiofoniche e spazi televisivi; hai scritto libri e promosso in ogni occasione il significato del tuo mestiere. Lo hai ribadito anche nelle aule universitarie con "Parola di cantautore". A tempo perso, presidente di Via del Campo, fondatore di Teatro del sole e organizzatore di laboratori e workshop (L'Officina) sulla creatività. Chissà quante altre cose nel tuo vasto curriculum. Ma come fai?

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Appartengo a una generazione di “instancabili”... ho iniziato questo mestiere quando il mondo era pieno di stimoli, di idee, ideologie, valori che adesso sembrano essere spariti.

Evidentemente questa base di partenza mi consente di avere sempre più energie di tutti i miei più giovani collaboratori. E poi, la passione per questo mestiere è inesauribile.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Delle domande sulla tua carriera, si conoscono già tutte le risposte presenti nel web e c’è il rischio di ripetersi. Però mi sembra doveroso ringraziare internet almeno per averci fatto scoprire, oltre al talento, la bella persona che sei, disponibile e cordiale con tutti e che ha sfatato la leggenda dell'orso buono che ti dipinsero addosso. Come vivi il rapporto con la rete, tu che appartieni all’epoca di un’informazione musicale fatta solo in cartaceo, vedasi gli indimenticabili Ciao2001, Nuovo Sound, Rockstar, ecc.?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Certo, i tempi sono cambiati molto, e cambiano sempre con accelerazione costante.

Ho cercato di adattare il mio sistema personale alle nuove esigenze: non sarò mai tecnologico come un quindicenne di oggi, ma questo non sarebbe comunque possibile.

Mi sono fatto aiutare inizialmente dai miei figli, e ora sto navigando … sempre in vista della costa, ma sto navigando. Ho un profilo Facebook funzionante, con il quale intrattengo rapporti con molti amici e sostenitori. Del resto anche nel campo della registrazione della musica è cambiato tutto dalle macchine a 8 o 16 piste con le quali si lavorava quando ho iniziato. Allora il Lexicon non c’era, la camera d’eco era una specie di cantina vuota nella quale si mandava il segnale, che ritornava in registrazione con l’eco naturale dello spazio vuoto … roba da non credere, se lo racconti adesso.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Lella, Waterloo, Sulla rotta di Cristoforo Colombo, Una storia americana, La stella di David  e tante altre fanno ormai parte della storia della musica d’autore italiana e sarebbe anche arrivato il momento di appuntarti sul petto, assieme a Stelio, il merito di essere stato il primo folksinger italiano che canta con la sola chitarra davanti a un microfono accesso davvero e senza inganni. Una cosa che nel decennio precedente non fecero Paoli, Tenco, Endrigo. A parte questo, sei d'accordo sull’etichettatura delle scuole dei cantautori? Romana, genovese, bolognese, napoletana?

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Probabilmente il riunirsi in un luogo che diventava come una casa di appartenenza, ha contribuito nel tempo a creare dei gruppi di lavoro distinti. Folkstudio, Osteria delle Dame, e poi, molti anni dopo, a Roma, il Locale, nel quale ogni giorno potevi incontrare Silvestri, Fabi, Gazzè sono diventati nel tempo, come fabbriche artigiane di giovani cantautori che probabilmente respiravano un’aria comune e si scambiavano umori e sentimenti.

 

 Samuele Romano – Titanic’s Crew

 “Il cantautore necessario” è un disco prettamente acustico, senza la sezione ritmica (basso elettrico e batteria). Come mai questa scelta coraggiosa di pubblicare un album che ricorda molto gli indimenticabili anni ’70, dove la chitarra era sovente presente?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Il sentimento di partenza dell’album è l’amore,seguito subito dal rispetto. Volontà precisa mia e di Michele Ascolese, il mio eccellente compagno di viaggio, era quella di rammentare queste canzoni facendole uscire dal nostro sentimento, così come le sentivamo, stando ben attenti a porgerle senza stravolgimenti di alcun genere.

La mia maniera di cantare, quella di Michele di suonare, e poche altre suggestioni, come, ad esempio, l’armonica e la voce di De Gregori, che è stato anche produttore artistico dell’album.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

A proposito di chitarre, a prua c’è una bellissima foto, scattata dall'intimenticato Peppe D’Arvia, che ti ritrae con la mitica Eko Ranger. Si vede che ci tieni, quali sono quelle che ami di più?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

La Ranger della Eko è stata una chitarra mitica, che moltissimi hanno usato, tra i quali Francesco De Gregori ed Edoardo Bennato. Adesso le mie chitarre preferite sono tre: una acustica artigianale costruita dal maestro liutaio Raspagni nel 1976, poi una Eko classica di ultima generazione della serie “Massimo Varini” e poi ancora una 12 corde canadese della Seagull.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Hai fondato una casa discografica in Sicilia, Teatro del sole, collaborando anche con ottimi esponenti della musica popolare siciliana quali, per esempio, Antonio Vasta, valido strumentista cha ha lavorato con De Gregori e Sparagna. Cosa ti lega alla Sicilia?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Se è per questo nel 2011 ho pubblicato per Rai Trade un album, “Sale di Sicilia” interamente dedicato all’Isola, con molti artisti ospiti siciliani, da Andrea Camilleri a Franco Battiato, a Mimmo Cuticchio, a Francesco Cafiso. Un album prodotto dal mio caro amico e valentissimo cantautore siciliano Francesco Giunta, che è stato anche produttore artistico dell’album. 

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

E' una terra che ha protestato da sempre contro i potenti anche attraverso il canto, vedi Rosa Balestrieri. Anche se, a mio parere, non esiste una musica folk regionale, perchè ovunque si cantava per mandarle a dire sottovoce al padrone, sia mentre si raccoglieva il riso al Nord che i pomodori al Sud. In sostanza, il folk nasce dall’esigenza di protestare contro i soprusi con la chitarra; basta leggere Pete Seeger o Woody Guthrie per capire che è stato un genere musicale senza appartenenze geografiche......

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Sì, certo, la musica del popolo, tra l’altro, oltre ad avere sentimenti comuni di base, si assomiglia, nella sua semplicità e immediatezza, in tutti i Paesi del Mondo, ed è nata, e continua a esistere, per portare all’aperto esigenze insopprimibili … una musica “necessaria”, quindi, come il mio ideale Cantautore …

 

Samuele Romano – Titanic’s Crew

I più incalliti degregoriani ricordano l’album del 1972 “Frutti per Kagua” del Capitolo 6. Un progetto insolito anche perché, tra l’altro, si trattava di progressive italiano. Un album forse un po' troppo spinto per i gusti delle major, ma trovò nella coraggiosa etichetta It la sua pubblicazione. Come avvenne l’incontro con Maurizio Bigio che sfociò nella collaborazione assieme a Francesco De Gregori con il 45 rpm “Ad ovest c’è il mare” / “Lady Moonlight” del 1972?

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Sì, un “piccolo” album, tra l’altro con un numero limitato di brani, divenuto però storico. In quel tempo dividevamo tutti i lavori di scrittura con Francesco: che fossi io a scrivere i testi, o fosse lui, o lavorassimo assieme, si divideva sempre a metà la firma, come nell’album di Minghi “Racconto”, ad esempio, o in altre occasioni. Nel caso di Capitolo 6, il lavoro era impreziosito dalla grafica meravigliosa di copertina, opera di Alvise Sacchi.

Maurizio, che è ancora un mio caro amico, rappresenta un altro esempio di firma condivisa, come dicevo prima. Era un artista della IT di Micocci, quindi apparteneva alla “famiglia”, era normale che si lavorasse assieme. Poi pubblicò con la RCA un album molto interessante, “Rock Bigio Blues”.

 

Samuele Romano – Titanic’s Crew

Rimanendo al 1972, il tuo primo album è “Il paese dove nascono i limoni” scritto assieme a Stelio Giacca Palli, tra cui ricordo una bella versione di Sora Rosa (scritta e incisa da Antonello Venditti e presente su “Theorius Campus”) e naturalmente il famoso singolo “Lella”. Subito dopo questo progetto le vostre vite si son divise......

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Sì, è vero, dopo la vittoria tra i “Giovani” del Cantagiro e qualche concerto insieme, io scelsi questa professione, e Stelio invece finì i suoi studi di Giurisprudenza e iniziò una brillante carriera di avvocato. Oggi, però, è ritornato alla musica con nuove produzioni.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Nel frattempo incontrasti un giovanotto coi capelli rossi al Folkstudio e lo hai accompagnato e tutelato (lui che fino ad allora era ricordato solo come il chitarrista di Venditti in Theorius Campus) nel cammino verso il suo primo vero disco: Alice non lo sa. Hai creduto in lui riversando sul suo entusiasmo tutta la tua esperienza.

Voleva i violini e li ottenne. Riuscire ad avere carta banca da quel tirchio di Micocci non doveva essere facile…..

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

I meriti di Vincenzo Micocci sono talmente grandi da dimenticare qualsiasi altro piccolo difetto. In realtà il genio di Francesco era lampante, e mi avventurai nella produzione senza chiedere autorizzazioni … poi la storia fece il suo corso, così come doveva essere e sarebbe comunque stato. Fu Bardotti l’inconsapevole fattore scatenante: mentre ascoltavo con Micocci i brani registrati di Alice non lo sa, Sergio, che attendeva nell’ingresso dell’ufficio, a un tratto entrò senza bussare e chiese “Ma chi è questo ragazzo? Che Dio  lo benedica” … dando così involontariamente l’avvio a una carriera piuttosto notevole …

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Non hai interrotto il legame con gli Ascolese, che fecero parte della band di Francesco nell'autunno del 1976, dopo il Palalido. Come hai vissuto il periodo delle balorde contestazioni degli autoriduttori, ricordati solo per aver rovinato magnifici concerti in nome di niente, ed oggi magari panciuti bancari in pensione?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Le ho vissute da spettatore, non condividendo certo quelle manifestazioni che di “politico” avevano davvero poco. La vita di Francesco, il suo carattere, ne furono segnati …

 

Samuele Romano – Titanic’s Crew

Com’è nata l’idea della produzione artistica con De Gregori nell’ultimo disco?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

A tavola, nella maniera più semplice. Ne parlammo insieme, e lui disse: “Se si tratta di venire tutti i giorni in studio, non potrei farlo. Ma se si tratta di seguire il lavoro, guidarlo, impostarlo insieme e controllarne nascita e sviluppo, allora … con piacere” E così è stato.

E’ stato un vero produttore, di assoluta competenza e di grande utilità.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Purtroppo ti ritrovi imbarcato su una nave battente bandiera degregoriana e, come vedi, le domande dell'equipaggio sono dettate da sana e civettuola curiosità.

Sai che siamo a te affezionati perché sei, indirettamente, il papà della famosa canzone a cui è dedicata questa chiacchierata. Ambientata in Trentino. Tu bambino, in vacanza con il tuo amato papà ai piedi della vicina Austria, sotto quelle lune giganti… che ricordi hai?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Ricordo perfettamente la gita raccontata nella canzone “La casa di Hilde”. Il personaggio, gli interpreti, la storia, tutto scrupolosamente vero, compreso l’incontro finale con la capra.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

C'è chi parla di diamanti, orologi, accendini o sigarette che comunque non furono trovate dal Doganiere (il finanziere) nella cetra di Hilde. Qualcun altro ha detto, addirittura, che si alludeva a Story of Isaac di Leonard Cohen.

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Unica mitizzazione, quella dei diamanti: in realtà si trattava di preziosi accendini in argento di fabbricazione artigianale, che venivano contrabbandati, mentre la giovane Hilde fungeva da spartitraffico tra contrabbandieri e Guardie di Finanza…

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Quell’episodio ti colpì così tanto da rivelarlo anche a un giovane sognatore dal viso angelico che, se in stato di grazia, riesce a cavare capolavori anche dalla spesa riposta sul tavolo al ritorno dal supermercato. Da quello che gli raccontasti si inventò una splendida favola in cui ebbe pure la delicatezza di dividere gli onori con te. Ovviamente siete rimasti amici per sempre, no?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Siamo amici, sì, credo anche affezionati l’uno all’altro, anche se siamo stati molti anni lontani. Ma l’amicizia vera è questa, no? Nulla cambia nel tempo se i sentimenti sono reali e sinceri.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Ma Hilde, sempre che fosse questo il suo vero nome, vive ancora? Lo ha mai saputo che che quella notte d’amore col contrabbandiere entrò a far parte di una magica fiaba?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Se fu una notte d’amore … non è dato saperlo. E non è dato sapere nemmeno se Hilde abbia saputo. Era un gran pezzo di ragazzona austriaca, alta un metro e 80, e con una gran treccia arrotolata sulla testa. Credo che sia i doganieri che i contrabbandieri in realtà passassero da lì solo per corteggiarla! Io so che successivamente divenne titolare di un piccolo supermercato nella cittadina di Kartich, che si poteva scorgere, in basso,  dal Monte Cavallino, teatro della favola …

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

La notte d'amore la immaginò Francesco, come fu scritto nella lunga intervista del famoso libro della Lato Side.
Durante un concerto
che tenne a Catania a metà degli anni Settanta, De Gregori volle spiegare al pubblico la presenza della capra nella canzone, dicendo che l'animale poteva essere qualsiasi altra cosa insignificante come una bottiglia d’acqua, messa lì in quella strofa solo perchè gli andava così. Io non ci credo, secondo me il ragazzo stava prendendo tutti per il culo.

Maestro, ce lo dica lei….. perchè la capra?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

… Si tratta della purissima realtà: sul sentiero del ritorno incontrammo una capra, mio padre la legò a una corda, e venne con noi … niente di meno e niente di più…

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Quello riportato di seguito fa parte di un trattato che Vecchioni scrisse su Francesco nel 2002, ai tempi in cui era docente a contratto di "Forme della poesia per musica", presso l'Università di Torino:

 "...........Più narrativa (apparentemente narrativa) risulta “La casa di Hilde”. Qui i personaggi sono tanti e con nome e cognome ma è del tutto inutile sapere se corrispondono alla realtà, come è inutile sapere chi sia Hilde (un concetto, un punto di arrivo, un sogno di essere se stessi e in armonia?).

Stabilito che “la casa di Hilde” è un’iniziazione, una falsariga di educazione sentimentale, un’antropofizzazione di un modo di vivere, tutto il resto è personale, intercambiabile, giocoso. Il padre grande (ombra doppia), la sua testimonianza, la disponibilità ad accompagnare Francesco nella vita; e il suo sonno, durante il quale Francesco tocca finalmente la luna, capisce i valori e i sentimenti, diventa indipendente. Il doganiere come mondo di regali e soprusi, come controparte (qualsiasi controparte) incapace però di trovare accuse specifiche tanto da andarsene “desolato” per non esserne stato capace. E infine Hilde (una Circe al contrario), che al ragazzo, libero dall’ombra del padre e dalla paura della repressione sociale (il doganiere), fa finalmente vedere il diamante, la verità. Poi ecco la “changing creativity”: appare una capra. Papà e figlio la legano ad una corda e se la portano a spasso. Finale imprevedibile e serissimo: fare insieme una cosa semplice e antichissima: catturare cioè oltre il confine (dove non crescono gli stessi fiori della casa di Hilde) una capra, un’idea libera, una bellezza naturale senza parole, senza controsensi: sentire che l’insegnamento della cetra di Hilde è proprio questo appartenere alle cose che vivono, si muovono e sono con gli uomini da sempre.

Anche in Hilde, De Gregori perpetua un’inclinazione già rodata: non concedere nulla.

È una ribellione alla canzone muscolosa e ridondante che impegna il mondo discografico degli anni ’70. Ma è anche una ritrosia, una presa di posizione che difenderà sempre. È una concessione al pensar politico del ’68 e dintorni: mai sentimentalismi, mai trucchi retorici, mai frasi falso-popolari per catturare l’ascolto........"

 

Bella ma fin troppo malintesa e prolissa, che trasforma il soave ricordo di un bambino in una dissertazione accademica di psicologia comparata. A leggerla adesso mi sembra un po' esagerata, perche La casa di Hilde è pur sempre un canzone alla quale bisogna dare la giusta importanza, senza analizzarla troppo ma affidandosi all'istinto. Tu che ne pensi, conoscevi questo trattato?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

No. Non lo conoscevo, anche se conosco e apprezzo molti testi di Vecchioni sulla canzone d’autore. Si tratta di una libera interpretazione, che nasce dall’idea, sbagliata, che la canzone fosse autobiografica.

 

Samuele Romano – Titanic’s Crew

Oltre a “La casa di Hilde”, hai scritto a quattro mani altre canzoni con De Gregori che non sono mai state pubblicate? Ti sei mai esibito in concerto con lui?

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Con Francesco abbiamo scritto a quattro mani molti testi di canzoni soprattutto per altri, tra le quali un album quasi intero per Lucio Dalla, che non fu mai pubblicato.

non era un album completo, erano testi, appunti su strisce musicali di Lucio ... forse al massimo esistono solo dei fogli vecchi e mezzi cancellati ... allora non c'erano computer, si scriveva con la Lettera 22.

In concerto … molte volte al Folkstudio … e poi una volta, al Parco delle Rimebranze, a Parma, ero tra il pubblico mi chiamò sul palco per un finale insieme.

 

Samuele Romano – Titanic’s Crew

Dopo la Schola Cantorum, rimpiangi qualcosa di non aver fatto o canzoni che hai scritto e mai inciso, lasciandole nel cassetto? Hai mai completato la canzone dedicata a Galileo?

 Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Che cosa ne sai di Galileo? Ci sono sempre canzoni che nascono in un minuto, e altre che vorrebbero vedere la luce, ma rimangono magari nel cassetto, per anni … o per sempre.

Curioso, però che quella di Galileo sto cercando di completarla per darle vita, con l’aiuto di un giovane musicista, Simone D’Andrea. Spero di pubblicarla nel prossimo album di inediti, alla preparazione del quale sto lavorando intensamente.

 

 Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Le nuove leve, dai Talent a Sanremo, sono imbarazzanti. Vuote, senza anima nè fantasia e pronte a scimmiottare vecchi altari. Tempo fa hai pubblicato un libro, “Scrivere canzoni”, destinato ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo della musica. Tu ci credi ancora, ma Ron dice che siete rimasti in pochi.

Secondo te, esisterà ancora il mestiere del cantautore? Oggi incoraggeresti un giovane a farlo, considerate le diverse motivazioni culturali, storiche e sociali?

Edoardo De Angelis – Titanic’s special guest

Incoraggerei un giovane che avesse talento e spirito indomabile … anzi non solo lo faccio, ma dopo tanti anni dall’ultima produzione (Altre Emozioni di Sergio Endrigo per Rai Trade)

Sono appena sceso in campo con la produzione artistica di una promettentissima cantautrice siciliana, Giulia Mei, della quale sentirete parlare presto, se non altro per il fatto che sta partecipando con successo al Premio Musicultura e ha vinto le selezioni per l’Italia Meridionale di Suonare@Folkest, il concorso che porta i vincitori a salire sul palco del prestigioso festival internazionale che si svolge in Friuli nel mese di luglio, da 38 anni …

Siamo partiti da De Gregori, e siamo arrivati a Giulia Mei … auguro alla giovane artista siciliana di avere lo stesso coraggio, la stessa determinazione e le stesse fortune che ha avuto il giovane Francesco, e magari di poter rilanciare, attraverso il suo augurabile successo, la nostra categoria “professionale” che da qualche decennio mostra segni di affaticamento …

Buon proseguimento di navigazione.

 

Mimmo Rapisarda – Titanic’s Crew

Grazie mille per la visita Maestro, e buona navigazione anche a te..... in vista della costa.

 

 

 

 

Mimmo Rapisarda Samuele Romano

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www.iltitanic.com ©  21.3.2017

 

 

 

LA CASA DI HILDE

(De Gregori - De Angelis - De Gregori)

 

 

GIACCIO - Comunque di "Alice" una che a me piacque molto era 'La casa di Hilde".

DE GREGORI - Infatti è una di quelle che mi piace di più anche adesso.

GIACCIO - Quelle con che atteggiamento le hai scritte? Con che stato d'animo? Che vita facevi?

DE GREGORI - Ma non lo so, uno stato d'animo molto tranquillo, non sapevo se lo avrei fatto o no questo disco, perchè dopo "Theorius Campus" ero stato abbastanza emarginato all'interno della IT. Comunque stavo bene, mi ricordo che dopo "Theorius Campus" andai in Grecia, l'estate feci le vacanze e un po' di canzoni le scrissi a Patmos, 'I musicanti" mi pare. 'La casa di Hilde" la scrissi perchè Edoardo De Angelis una sera a cena mi raccontò di questa gita in montagna che aveva fatto con suo padre ed è esattamente come dice la canzone, tranne il fatto che il contrabbandiere non era suo padre ma una persona che loro incontrarono in questa casa di Hilde dove loro dormirono, e naturalmente non contrabbandava diamanti ma orologi. E quella notte mentre lui e suo padre dormivano, nell'altra stanza c'era questo contrabbandiere che credo scopasse con Hilde; arrivò la Guardia di Finanza che lo perquisì ma non trovò niente perchè Hilde aveva nascosto gli orologi da qualche parte. Così mi raccontò Edoardo e io poi scrissi la canzone; infatti la firmò anche lui che mi aveva dato l'idea.

 

 

 

Su questo disco vorrei dire ancora due parole soltanto a proposito di La casa di Hilde, il cui testo fu firmato anche da Edoardo De Angelis. In realtà la stesura è interamente di Francesco, ma Edoardo ebbe il merito di essere colui che raccontò questa vicenda.

Forse Hilde non suonava la cetra, e forse non si trattava di diamanti bensì di sigarette, ma in fin dei conti ha fatto scaturire quella che per molto tempo ho pensato fosse una delle canzoni più belle tra quelle scritte da Francesco.

Il prodotto era finalmente confezionato, si trattava ora di trovare il modo adatto per immetterlo sul mercato.

(Giorgio Lo Cascio)

 

 

IL TESTO

 

Grazie ad Ernesto Anderle, per i bellissimi disegni. Su Facebook qui  e qui

 

 il nuovo disco di Edoardo De Angelis.

Ecco come il cantautore romano ce lo racconta:

"Cerco un filo rosso, una ragione che leghi e tenga insieme le undici canzoni di questa raccolta, un cestino di frutti diversi uno dall'altro. Direi che questa volta i fili sono due: il tempo, la sua trama invisibile mai ferma, che lega passato e futuro e ci fa toccare il presente e, ancora una volta, nelle mie storie, il valore del confine. Quella linea sottilissima, elastica, mutevole che divide, ma tiene vicine, la realtà e l’immaginazione.

Proviamo a seguire questi fili, se volete, percorriamo insieme la strada.Risultati immagini per de angelis canzoni nuove

IL MAGO E LE STELLE non è una favola, ma una storia vera, vissuta attimo dopo attimo e giocata nello spazio di una notte, navigando su quella linea di confine che dicevo. A volte, per fortuna, viviamo la vita come un sogno. Oppure attraversiamo un sogno senza chiudere gli occhi, sorpresi dalla poesia della vita.

ABBRACCIAMI è la storia di un amore, forse è la storia dell’Amore, quello che il tempo può consumare, e si può facilmente perdere, e facilmente ritrovare, nella forza di un abbraccio.

ANNA E’ UN NOME BELLISSIMO è il nome semplice e dolce della nostra attrice più grande, più amata, che ci ha insegnato, con la sua arte e con la sua vita, come la passione e il sentimento siano il senso più profondo del mestiere del vivere. Un nome familiare, una memoria che il tempo non tocca.

SPONDE è la bandiera di un impegno civile e sentimentale contro l’ignoranza e la paura, i mali peggiori del nostro tempo, che ci fanno guardare gli “altri” come nemici, come se tra uomo e uomo esistessero barriere naturali.

ARRIVA IL TEMPO: com'è bello musicare una poesia, quando non è un foglio bianco, che hai davanti, ma sono già parole, emozioni delle quali ti innamori nell'istante stesso in cui le leggi e ti corrono incontro, e l’attesa del tempo è luminosa, è aria, è vento, elettricità che ti attraversa.

GALILEO: trent'anni, il tempo occorso per scriverla, dalla prima parola all'ultima nota. Non voleva uscire dal cassetto, questo

segno d’amore per la libertà dell’uomo, per il valore delle sue idee. Poi ho pensato che dovesse essere Galileo stesso a parlare, ho aspettato che lo facesse e fedelmente ho riportato le sue parole e il suo pensiero.

IL TEMPO SCONOSCIUTO è un bilancio artistico e spirituale. Segna il tempo che passa tra l’essere immortali, protetti dalla diga sul tempo eretta dai nonni, dai genitori, fino a diventare noi stessi la diga che protegge l’età dei nostri figli e dei loro figli e che vorrebbe proteggere anche gli amici più cari. Ci si volta indietro a guardare quel che si è fatto, le parole offerte, e se qualcuno le avrà raccolte.

PADRE NOSTRO è una preghiera laica, scoppiata come una tempesta in mare, un grido lacerante e necessario, quando gli occhi vedono quello che non vogliono guardare, e si cerca una ragione in una logica inesistente, e per poter sopravvivere si cercano forza e ricchezza nel dolore del nostro tempo, in attesa di un rinascimento.

ALLEGGIU nella bella lingua siciliana vuol dire “piano”, “lentamente”. Ho scritto parole in italiano per questa canzone incantevole di Ezio Noto e Francesco Giunta. Lo sappiamo, com'è il tempo, sempre troppo veloce quando si ama, quando lo vorremmo più lento e cortese. Allora, con la musica e lo scandire delle parole, proviamo noi a dare al tempo il tempo del nostro batticuore.

SCEGLI IL NOME DI UN FIORE ricorda Gefunden, un’arguta poesia di Goethe, imparata a scuola e mai dimenticata. Provate a pensare a qualcosa che è per voi preziosa e che vorreste gelosamente sottrarre ad altri sguardi e per nasconderla assegnatele, a vostra scelta, il nome di un fiore.

UNA NOTTE ROMANA: anche questa è una storia vera, passo per passo, un breve film girato in una delle piazze più belle di Roma. Quattro protagonisti e il racconto di un nodo di amicizia che lentamente si scioglie, nell'indifferenza dei sentimenti e dei palazzi intorno.

I fiori... I fiori a volte sono più robusti delle apparenze e anche a distanza di anni possono nascere di nuovo. Basta dare loro acqua. E amore."

 

https://www.edoardodeangelis.it/news

 

 

Fabrizio De André (“La canzone dell’amore perduto“)

Sergio Endrigo (“Io che amo solo te“)

Lucio Dalla (“La casa in riva al mare“)

Francesco De Gregori (“Santa Lucia“)

Domenico Modugno (“Amara terra mia“)

Enzo Jannacci (“Cosa portavi bella ragazza“)

Piero Ciampi (“Io e te, Maria“)

Ivano Fossati (“Mio fratello che guardi il mondo“)

Giorgio Gaber (“Porta Romana“)

Gino Paoli (“Il mare, il cielo, un uomo“)

Bruno Lauzi (“La casa nel parco“)

Luigi Tenco (“Se stasera sono qui“).

 

Interpretate da Edoardo De Angelis,

con tracce strumentali di  Michele Ascolese.

 

 

 

 

Esistono dischi che piacciono e altri che non piacciono. Poi esistono dischi che danno un senso a certi momenti del nostro tempo. Io lo sapevo che questo era un grandissimo disco, infatti l'ho comperato. Adesso posso dirlo per intero, che "Il cantautore necessario" è tra i dischi più belli che ho ascoltato in questi tempi, il più bello sicuramente in lingua italiana, perché non ha effimere e stancanti solitudini ma splendide malinconie sonore. Speriamo sia pubblicizzato, perché il problema è solo questo, una volta ascoltato il gioco è fatto, non c'è più separazione. Edoardo De Angelis ha fatto un'altra volta centro, perché sa, come pochi, interpretare le canzoni di altri, con cui ha collaborato o che ha più semplicemente amato, con il tatto dell'artigiano umile e sapiente. La sequenza dei brani è fantastica -, ed è intervallata da brevi escursioni chitarristiche di Michele Ascolese che accompagna, con gran classe, l'autore nel disco. Ecco i brani: 1) La canzone dell'amore perduto - 2) Amara terra mia - 3) Santa Lucia - 4) Cosa portavi bella ragazza - 5) Io e te Maria - 6) Io che amo solo te - 7) Mio fratello che guardi il mondo - 8) Porta Romana - 9) Il mare il cielo un uomo - 10) La casa nel parco - 11) La casa in riva al mare 12) Se stasera sono qui. - Come si può vedere i più grandi ci sono tutti: da De André a Modugno, da Endrigo a Gaber, da Dalla a Ciampi, De Gregori (che produce l'album e canta), Paoli, Tenco, Fossati, Jannacci, Lauzi. Misurarsi con artisti di questo calibro, non deve essere stato facile, e solo un artista sicuro di sé può esercitarsi senza temere il confronto. E infatti De Angelis, da fine cesellatore di suoni e parole e arrangiamenti, ne esce con impareggiabile maestria. Il disco è acustico, ha suoni limpidi e niente di moderno, nel senso che il rispetto dei brani ha portato l'auore a una propria interpretazione secondo canoni sonori che vorrei definire del tempo molto passato. E questo per me è un granissimo pregio, perché non è facile andare contro alle mode dei tempi correnti, sapendo i rischi che si corrono. Edoardo de Angelis è nella storia della musica d'autore italiana: ha scritto "Lella", "La casa di Hilde" con De Gregori, ha fondato la Schola Cantorum, ha collaborato con quasi tutti. "Il cantautore necessario" è un disco che bisogna acquistare, non c'è alternativa, perché è bellissimo e fa delicata e struggente compagnia.

Giorgio Mora

 

 

 

 

Nato a Roma nel dicembre del 1945, Edoardo De Angelis inizia la sua carriera con Stelio Gicca Palli, suo compagno di scuola alle medie, formando il duo Edoardo e Stelio.

Dopo la maturità si iscrive alla facoltà di Lettere, specializzandosi poi in etnologia; nel frattempo inizia ad esibirsi al Folkstudio, dove riscuote un particolare successo una canzone, Lella. La melodia di questa canzone si collega a tutta la tradizione popolare romana, ed una sera queste caratteristiche colpiscono il musicista Gianni Marchetti, che nel 1971 fa firmare ai due un contratto per la Valiant, un'etichetta satellite della RCA Italiana: nello stesso anno i due partecipano con Lella al Cantagiro, ed iniziano le registrazioni di un LP.

Esce così, ad aprile del 1972, l'album Il paese dove nascono i limoni, che racchiude alcune loro canzoni (tra cui, ovviamente, Lella) ed una cover di una canzone che hanno ascoltato al Folkstudio cantata da un loro amico, Antonello Venditti, Sora Rosa.

Lella viene ascoltata da Edoardo Vianello, che decide di inciderla insieme alla moglie Wilma Goich come Vianella, e in questa versione la canzone entra in hit-parade, attirando l'attenzione sul giovane De Angelis. Lella diventerà un classico della canzone italiana.

Mentre Stelio Gicca Palli decide di ritirarsi dal mondo musicale per dedicarsi alla professione di avvocato De Angelis scrive Sulla rotta di Cristoforo Colombo per Lucio Dalla, alcuni testi per il primo album di Amedeo Minghi, ed una canzone in collaborazione con un altro suo amico del Folkstudio, Francesco De Gregori, intitolata La casa di Hilde e che racconta un episodio dell'infanzia di Edoardo accaduto durante una vacanza in Trentino.

Con De Gregori e Minghi scrive anche Il mio mondo, il mio giardino per Marisa Sannia, e con il solo De Gregori i testi per l'album dei Capitolo Sei, Frutti per Kagua, un concept album sulla vita dei nativi americani, e per Ad ovest c'è il mare di Maurizio Bigio; De Gregori lo chiama come produttore e collaboratore agli arrangiamenti di Alice non lo sa. La collaborazione con De Gregori continua anche per l'album successivo, Francesco De Gregori, più conosciuto come l'album della pecora.

Con la Schola Cantorum De Angelis inciderà tre album. Nel 1975 collabora con Claudio Baglioni per l'album Sabato pomeriggio.

Nel 1977 De Angelis decide di abbandonare il gruppo e di dedicarsi alla carriera solista e pubblica il suo secondo album Il tuo cuore è casa mia della suo nuo casa discografica Polydor.

Nel 1981 pubblica il suo disco più fortunato: si tratta di Anche meglio di Garibaldi.
Passato alla Virgin, pubblica nel 1986 Cammina cammina.

Dopo alcuni anni in cui si dedica ad altre attività, torna alla canzone nel 1992, anno in cui pubblica il disco La gara di sogni (il suo primo album su cd) per la Fonit-Cetra.

Parole nel cuore è il disco del 1995, con cui ritorna alla sua vecchia casa discografica, la RCA (che nel frattempo è stata acquistata dalla BMG).

Il coraggio delle parole del 2002 e Le allodole di Shakespeare del 2005, album quest'ultimo caratterizzato da atmosfere acustiche.

Nel 2008 ha pubblicato Historias, disco a cui affianca ad alcuni dei suoi successi gli inediti Cinque parole, Un'altra medicina (dedicata a Ernesto "Che" Guevara), Mamèn e L'anima intera; l'album, pubblicato dal quotidiano il manifesto, è caratterizzato da arrangiamenti in stile sudamericano, curati da Fabrizio Guarino e Paolo Cozzolino.

Il 2010 è l'anno della pubblicazione del libro autobiografico Te la ricordi Lella, accompagnato da un cd antologico registrato per l'occasione dal solo De Angelis alla chitarra, a cui fa seguito nel 2011 il nuovo album Sale di Sicilia, che vede la partecipazione, tra gli altri, di Neri Marcoré, Franco Battiato ed Andrea Camilleri.

Scrive per la Rai  Volare…senza fine, dieci capitoli sulla Storia della canzone d’autore italiana.

Ritorna da protagonista sulla scena nel 1992 con la finale televisiva di Un disco per l’Estate, conquistata con un altro successo radiofonico, Lettera per te, cantato in coppia con Paola Turci.

Come esperto di musica italiana e canzone d'autore, conduce diverse rubriche giornalistiche specializzate: "Scuola di cantautore" (Ciao 2001) e “Ritratto d’autore” (Blu). È poi titolare, con Sergio Endrigo, di una serie radiofonica sulla storia della canzone d'autore (Radiouno RAI)

Nel 2002 inizia un’intensa collaborazione con il direttore d’orchestra friulano Valter Sivilotti, assieme al quale realizza edizioni annuali della rassegna Canzoni di Confine.

È socio fondatore e membro del Comitato artistico dell’Associazione Culturale Canzoni di Confine. Dal 2002 al 2005 è direttore artistico di D’Autore, etichetta discografica dedicata alla canzone di qualità nell’area di Azzurra Music.

Nel 2005 e 2006 è organizzatore e protagonista di due edizioni del Cinque Terre Art Festival. 

Nel dicembre 2010 Editrice Zona pubblica il suo libro + cd Te la ricordi Lella. Quarant’anni di storie e canzoni, quaderno di memorie e appunti nel quale De Angelis raccoglie i racconti delle esperienze vissute in quarant’anni di musica.

De Angelis ha anche fondato una casa discografica, chiamandola come uno dei suoi LP Cantare in italiano, con lo scopo di scoprire e valorizzare nuovi talenti della canzone d'autore italiana.

Ad ottobre 2012 organizza un tour teatrale di grande successo con Neri Marcorè: lo spettacolo, del quale De Angelis è ospite fisso, ha titolo Le mie canzoni altrui e chiude il suo giro nel periodo natalizio al Teatro Sistina di Roma. 

Personalità eclettica e dagli interessi multiformi, nel corso della sua lunga carriera Edoardo De Angelis ha spaziato fra molte altre attività che, seppur legate all'ambito musicale, esulavano dalla mera attività di cantautore.

In qualità di esperto di musica italiana e canzone d'autore è stato più volte chiamato a tenere rubriche giornalistiche specializzate sulla storia della canzone d'autore; ha gestito uno spazio dedicato alla musica italiana in Music Mag, settimanale musicale della TV svizzera, pubblicato alcuni libri sui cantautori italiani. È stato per molto tempo direttore artistico di Teatro del Sole, società che si occupa di produzione e servizi per la musica e lo spettacolo.

 

per approfondire:

 

 

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IN SOTTOFONDO LA CASA DI HILDE (DE GREGORI-DE ANGELIS) INTERPRETATA DA EDOARDO DE ANGELIS IN HISTORIAS (EDIZIONI IL MANIFESTO, 2009) E, A SEGUIRE, LA CASA DI HILDE (DI DE GREGORI-DE ANGELIS) INTERPRETATA DA EDOARDO DE ANGELIS CON LUCILLA GALEAZZI  IN ANTOLOGIA D'AUTORE (1997 BMG RICORDI , IT DISCHI ITALIA). LE VERSIONI DELLA CANZONE E LE FOTOGRAFIE SONO QUI PRESENTI PER GENTILE CONCESSIONE DI EDOARDO DE ANGELIS.