Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Ciao Edoardo, onorati per aver accettato il nostro invito a
bordo. Non una canonica intervista, ma una
chiacchierata sul cassero della nave. Innanzi tutto ti
faccio i miei sinceri complimenti per il tuo ultimo disco,
“Il cantautore necessario”, che sta riscuotendo un ottimo
successo.
Nella tua vita
hai collaborato con
quasi tutto il panorama artistico italiano: Minghi,
Baglioni, Cocciante, Dalla, De Andrè, De Gregori, Endrigo,
Manfredi, Marcorè, Turci. Hai amato così tanto l'arte da non
fermati mai. Hai fatto di tutto: i primi dischi con la
Schola Cantorum, poi non so quanti da solista e altrettanti
da produttore; presente in rubriche radiofoniche e spazi
televisivi; hai scritto libri e promosso in ogni occasione
il significato del tuo mestiere. Lo hai ribadito anche nelle
aule universitarie con "Parola di cantautore". A tempo
perso, presidente di Via del Campo, fondatore di Teatro del
sole e organizzatore di laboratori e workshop (L'Officina)
sulla creatività. Chissà quante altre cose nel tuo vasto
curriculum. Ma come fai?
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Appartengo a una generazione di “instancabili”... ho
iniziato questo mestiere quando il mondo era pieno di
stimoli, di idee, ideologie, valori che adesso sembrano
essere spariti.
Evidentemente questa base di partenza mi consente di avere
sempre più energie di tutti i miei più giovani
collaboratori. E poi, la passione per questo mestiere è
inesauribile.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Delle
domande sulla tua carriera, si conoscono già tutte le
risposte presenti nel
web e c’è il rischio di ripetersi. Però mi sembra doveroso
ringraziare internet almeno per averci fatto scoprire, oltre
al talento, la bella persona che sei, disponibile e cordiale
con tutti e che ha sfatato la leggenda dell'orso buono che
ti dipinsero addosso. Come vivi il rapporto con la rete, tu
che appartieni all’epoca di un’informazione musicale fatta
solo in cartaceo, vedasi gli indimenticabili Ciao2001, Nuovo
Sound, Rockstar, ecc.?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Certo, i tempi sono cambiati molto, e cambiano sempre con
accelerazione costante.
Ho
cercato di adattare il mio sistema personale alle nuove
esigenze: non sarò mai tecnologico come un quindicenne di
oggi, ma questo non sarebbe comunque possibile.
Mi
sono fatto aiutare inizialmente dai miei figli, e ora sto
navigando … sempre in vista della costa, ma sto navigando.
Ho un profilo Facebook funzionante, con il quale intrattengo
rapporti con molti amici e sostenitori. Del resto anche nel
campo della registrazione della musica è cambiato tutto
dalle macchine a 8 o 16 piste con le quali si lavorava
quando ho iniziato. Allora il Lexicon non c’era, la camera
d’eco era una specie di cantina vuota nella quale si mandava
il segnale, che ritornava in registrazione con l’eco
naturale dello spazio vuoto … roba da non credere, se lo
racconti adesso.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Lella, Waterloo, Sulla rotta di Cristoforo Colombo, Una
storia americana, La stella di David e tante altre fanno
ormai parte della storia della musica d’autore italiana e
sarebbe anche arrivato il momento di appuntarti sul petto,
assieme a Stelio, il merito di essere stato il primo
folksinger italiano che canta con la sola chitarra davanti a
un microfono accesso davvero e senza inganni. Una cosa che
nel decennio precedente non fecero Paoli, Tenco, Endrigo. A
parte questo, sei d'accordo sull’etichettatura delle scuole
dei cantautori? Romana, genovese, bolognese, napoletana?
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Probabilmente il riunirsi in un luogo che diventava come una
casa di appartenenza, ha contribuito nel tempo a creare dei
gruppi di lavoro distinti. Folkstudio, Osteria delle Dame, e
poi, molti anni dopo, a Roma, il Locale, nel quale ogni
giorno potevi incontrare Silvestri, Fabi, Gazzè sono
diventati nel tempo, come fabbriche artigiane di giovani
cantautori che probabilmente respiravano un’aria comune e si
scambiavano umori e sentimenti.
Samuele
Romano – Titanic’s Crew
“Il cantautore necessario” è un disco prettamente acustico,
senza la sezione ritmica (basso elettrico e batteria). Come
mai questa scelta coraggiosa di pubblicare un album che
ricorda molto gli indimenticabili anni ’70, dove la chitarra
era sovente presente?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Il
sentimento di partenza dell’album è l’amore,seguito subito
dal rispetto. Volontà precisa mia e di Michele Ascolese, il
mio eccellente compagno di viaggio, era quella di rammentare
queste canzoni facendole uscire dal nostro sentimento, così
come le sentivamo, stando ben attenti a porgerle senza
stravolgimenti di alcun genere.
La
mia maniera di cantare, quella di Michele di suonare, e
poche altre suggestioni, come, ad esempio, l’armonica e la
voce di De Gregori, che è stato anche produttore artistico
dell’album.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
A proposito di chitarre, a prua c’è una bellissima foto,
scattata dall'intimenticato Peppe D’Arvia, che ti ritrae con
la mitica Eko Ranger. Si vede che ci tieni, quali sono
quelle che ami di più?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
La
Ranger della Eko è stata una chitarra mitica, che moltissimi
hanno usato, tra i quali Francesco De Gregori ed Edoardo
Bennato. Adesso le mie chitarre preferite sono tre: una
acustica artigianale costruita dal maestro liutaio Raspagni
nel 1976, poi una Eko classica di ultima generazione della
serie “Massimo Varini” e poi ancora una 12 corde canadese
della Seagull.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Hai fondato una casa discografica in Sicilia, Teatro del
sole, collaborando anche con ottimi esponenti della musica
popolare siciliana quali, per esempio, Antonio Vasta, valido
strumentista cha ha lavorato con De Gregori e Sparagna. Cosa
ti lega alla Sicilia?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Se è
per questo nel 2011 ho pubblicato per Rai Trade un album,
“Sale di Sicilia” interamente dedicato all’Isola, con molti
artisti ospiti siciliani, da Andrea Camilleri a Franco
Battiato, a Mimmo Cuticchio, a Francesco Cafiso. Un album
prodotto dal mio caro amico e valentissimo cantautore
siciliano Francesco Giunta, che è stato anche produttore
artistico dell’album.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
E' una terra che ha protestato da sempre contro i potenti
anche attraverso il canto, vedi Rosa Balestrieri. Anche se,
a mio parere, non esiste una musica folk regionale, perchè
ovunque si cantava per mandarle a dire sottovoce al padrone,
sia mentre si raccoglieva il riso al Nord che i pomodori al
Sud. In sostanza, il folk nasce dall’esigenza di protestare
contro i soprusi con la chitarra; basta leggere Pete Seeger
o Woody Guthrie per capire che è stato un genere musicale
senza appartenenze geografiche......
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Sì,
certo, la musica del popolo, tra l’altro, oltre ad avere
sentimenti comuni di base, si assomiglia, nella sua
semplicità e immediatezza, in tutti i Paesi del Mondo, ed è
nata, e continua a esistere, per portare all’aperto esigenze
insopprimibili … una musica “necessaria”, quindi, come il
mio ideale Cantautore …
Samuele
Romano – Titanic’s Crew
I più incalliti degregoriani ricordano l’album del 1972
“Frutti per Kagua” del Capitolo 6. Un progetto insolito
anche perché, tra l’altro, si trattava di progressive
italiano. Un album forse un po' troppo spinto per i gusti
delle major, ma trovò nella coraggiosa etichetta It la sua
pubblicazione.
Come avvenne l’incontro con Maurizio Bigio che sfociò nella
collaborazione assieme a Francesco De Gregori con il 45 rpm
“Ad ovest c’è il mare” / “Lady Moonlight” del 1972?
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Sì,
un “piccolo” album, tra l’altro con un numero limitato di
brani, divenuto però storico. In quel tempo dividevamo tutti
i lavori di scrittura con Francesco: che fossi io a scrivere
i testi, o fosse lui, o lavorassimo assieme, si divideva
sempre a metà la firma, come nell’album di Minghi
“Racconto”, ad esempio, o in altre occasioni. Nel caso di
Capitolo 6, il lavoro era impreziosito dalla grafica
meravigliosa di copertina, opera di Alvise Sacchi.
Maurizio, che è ancora un mio caro amico, rappresenta un
altro esempio di firma condivisa, come dicevo prima. Era un
artista della IT di Micocci, quindi apparteneva alla
“famiglia”, era normale che si lavorasse assieme. Poi
pubblicò con la RCA un album molto interessante, “Rock Bigio
Blues”.
Samuele
Romano – Titanic’s Crew
Rimanendo al 1972, il tuo primo album è “Il paese dove
nascono i limoni” scritto assieme a Stelio Giacca Palli, tra
cui ricordo una bella versione di Sora Rosa (scritta e
incisa da Antonello Venditti e presente su “Theorius
Campus”) e naturalmente il famoso singolo “Lella”. Subito
dopo questo progetto le vostre vite si son divise......
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Sì, è
vero, dopo la vittoria tra i “Giovani” del Cantagiro e
qualche concerto insieme, io scelsi questa professione, e
Stelio invece finì i suoi studi di Giurisprudenza e iniziò
una brillante carriera di avvocato. Oggi, però, è ritornato
alla musica con nuove produzioni.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Nel frattempo incontrasti un giovanotto coi capelli rossi al
Folkstudio e lo hai accompagnato e tutelato (lui che fino ad
allora era ricordato solo come il chitarrista di Venditti in
Theorius Campus) nel cammino verso il suo primo vero disco:
Alice non lo sa. Hai creduto in lui riversando sul suo
entusiasmo tutta la tua esperienza.
Voleva i violini e li ottenne. Riuscire ad avere carta banca
da quel tirchio di Micocci non doveva essere facile…..
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
I
meriti di Vincenzo Micocci sono talmente grandi da
dimenticare qualsiasi altro piccolo difetto. In realtà il
genio di Francesco era lampante, e mi avventurai nella
produzione senza chiedere autorizzazioni … poi la storia
fece il suo corso, così come doveva essere e sarebbe
comunque stato. Fu Bardotti l’inconsapevole fattore
scatenante: mentre ascoltavo con Micocci i brani registrati
di Alice non lo sa, Sergio, che attendeva nell’ingresso
dell’ufficio, a un tratto entrò senza bussare e chiese “Ma
chi è questo ragazzo? Che Dio lo benedica” … dando così
involontariamente l’avvio a una carriera piuttosto notevole
…
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Non hai interrotto il legame con gli Ascolese, che fecero
parte della band di Francesco nell'autunno del 1976, dopo il
Palalido.
Come hai vissuto il periodo delle balorde contestazioni
degli autoriduttori, ricordati solo per aver rovinato
magnifici concerti in nome di niente, ed oggi magari
panciuti bancari in pensione?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Le ho
vissute da spettatore, non condividendo certo quelle
manifestazioni che di “politico” avevano davvero poco. La
vita di Francesco, il suo carattere, ne furono segnati …
Samuele
Romano – Titanic’s Crew
Com’è nata l’idea della produzione artistica con De Gregori
nell’ultimo disco?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
A
tavola, nella maniera più semplice. Ne parlammo insieme, e
lui disse: “Se si tratta di venire tutti i giorni in studio,
non potrei farlo. Ma se si tratta di seguire il lavoro,
guidarlo, impostarlo insieme e controllarne nascita e
sviluppo, allora … con piacere” E così è stato.
E’
stato un vero produttore, di assoluta competenza e di grande
utilità.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Purtroppo ti ritrovi imbarcato su una nave battente bandiera
degregoriana e, come vedi, le domande dell'equipaggio sono dettate da sana e civettuola
curiosità.
Sai che siamo a te affezionati perché sei, indirettamente,
il papà della famosa canzone a cui è dedicata questa
chiacchierata.
Ambientata in Trentino. Tu bambino, in vacanza con il tuo
amato papà ai piedi della vicina Austria, sotto quelle lune
giganti… che ricordi hai?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Ricordo perfettamente la gita raccontata nella canzone “La
casa di Hilde”. Il personaggio, gli interpreti, la storia,
tutto scrupolosamente vero, compreso l’incontro finale con
la capra.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
C'è chi parla di diamanti, orologi, accendini o sigarette che comunque non furono
trovate dal Doganiere (il finanziere) nella cetra di Hilde.
Qualcun altro ha detto, addirittura, che si alludeva a Story
of Isaac di Leonard Cohen.
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Unica
mitizzazione, quella dei diamanti: in realtà si trattava di
preziosi accendini in argento di fabbricazione artigianale,
che venivano contrabbandati, mentre la giovane Hilde fungeva
da spartitraffico tra contrabbandieri e Guardie di Finanza…
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Quell’episodio ti colpì così tanto da rivelarlo anche a un
giovane sognatore dal viso angelico che, se in stato di
grazia, riesce a cavare capolavori anche dalla spesa riposta
sul tavolo al ritorno dal supermercato. Da quello che gli
raccontasti si inventò una splendida favola in cui ebbe pure
la delicatezza di dividere gli onori con te. Ovviamente
siete rimasti amici per sempre, no?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Siamo
amici, sì, credo anche affezionati l’uno all’altro, anche se
siamo stati molti anni lontani. Ma l’amicizia vera è questa,
no? Nulla cambia nel tempo se i sentimenti sono reali e
sinceri.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Ma Hilde, sempre che fosse questo il suo vero nome, vive
ancora? Lo ha mai saputo che che quella notte d’amore col
contrabbandiere entrò a far parte di una magica fiaba?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Se fu
una notte d’amore … non è dato saperlo. E non è dato sapere
nemmeno se Hilde abbia saputo.
Era un gran pezzo di
ragazzona austriaca, alta un metro e 80, e con una gran
treccia arrotolata sulla testa. Credo che sia i doganieri
che i contrabbandieri in realtà passassero da lì solo per
corteggiarla! Io so che successivamente
divenne titolare di un piccolo supermercato nella cittadina
di Kartich, che si poteva scorgere, in basso, dal Monte
Cavallino, teatro della favola …
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
La notte
d'amore la immaginò Francesco, come fu scritto nella lunga
intervista del famoso libro della Lato Side.
Durante un concerto
che tenne a Catania a metà degli anni
Settanta, De Gregori volle spiegare al pubblico la presenza
della capra nella canzone, dicendo che l'animale poteva
essere qualsiasi altra cosa insignificante come una
bottiglia d’acqua, messa lì in quella strofa solo perchè gli
andava così. Io non ci credo, secondo me il ragazzo stava
prendendo tutti per il culo.
Maestro, ce lo dica lei….. perchè la capra?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
… Si
tratta della purissima realtà: sul sentiero del ritorno
incontrammo una capra, mio padre la legò a una corda, e
venne con noi … niente di meno e niente di più…
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Quello riportato di seguito fa parte di un trattato che
Vecchioni scrisse su Francesco nel 2002, ai tempi in cui era
docente a contratto di "Forme della poesia per musica",
presso l'Università di Torino:
"...........Più narrativa (apparentemente narrativa) risulta
“La casa di Hilde”. Qui i personaggi sono tanti e con nome e
cognome ma è del tutto inutile sapere se corrispondono alla
realtà, come è inutile sapere chi sia Hilde (un concetto, un
punto di arrivo, un sogno di essere se stessi e in
armonia?).
Stabilito che “la casa di Hilde” è un’iniziazione, una
falsariga di educazione sentimentale, un’antropofizzazione
di un modo di vivere, tutto il resto è personale,
intercambiabile, giocoso. Il padre grande (ombra doppia), la
sua testimonianza, la disponibilità ad accompagnare
Francesco nella vita; e il suo sonno, durante il quale
Francesco tocca finalmente la luna, capisce i valori e i
sentimenti, diventa indipendente. Il doganiere come mondo di
regali e soprusi, come controparte (qualsiasi controparte)
incapace però di trovare accuse specifiche tanto da
andarsene “desolato” per non esserne stato capace. E infine Hilde (una Circe al contrario), che al ragazzo, libero
dall’ombra del padre e dalla paura della repressione sociale
(il doganiere), fa finalmente vedere il diamante, la verità.
Poi ecco la “changing creativity”: appare una capra. Papà e
figlio la legano ad una corda e se la portano a spasso.
Finale imprevedibile e serissimo: fare insieme una cosa
semplice e antichissima: catturare cioè oltre il confine
(dove non crescono gli stessi fiori della casa di Hilde) una
capra, un’idea libera, una bellezza naturale senza parole,
senza controsensi: sentire che l’insegnamento della cetra di
Hilde è proprio questo appartenere alle cose che vivono, si
muovono e sono con gli uomini da sempre.
Anche in Hilde, De Gregori perpetua un’inclinazione già
rodata: non concedere nulla.
È una ribellione alla canzone muscolosa e ridondante che
impegna il mondo discografico degli anni ’70. Ma è anche una
ritrosia, una presa di posizione che difenderà sempre. È una
concessione al pensar politico del ’68 e dintorni: mai
sentimentalismi, mai trucchi retorici, mai frasi
falso-popolari per catturare l’ascolto........"
Bella ma fin troppo malintesa e prolissa, che trasforma il
soave ricordo di un bambino in una dissertazione accademica
di psicologia comparata. A leggerla adesso mi sembra un po'
esagerata, perche La casa di Hilde è pur sempre un canzone
alla quale bisogna dare la giusta importanza, senza
analizzarla troppo ma affidandosi all'istinto.
Tu che ne pensi, conoscevi questo trattato?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
No.
Non lo conoscevo, anche se conosco e apprezzo molti testi di
Vecchioni sulla canzone d’autore. Si tratta di una libera
interpretazione, che nasce dall’idea, sbagliata, che la
canzone fosse autobiografica.
Samuele
Romano – Titanic’s Crew
Oltre a “La casa di Hilde”, hai scritto a quattro mani altre
canzoni con De Gregori che non sono mai state pubblicate? Ti
sei mai esibito in concerto con lui?
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Con
Francesco abbiamo scritto a quattro mani molti testi di
canzoni soprattutto per altri, tra le quali un album quasi
intero per Lucio Dalla, che non fu mai pubblicato.
non era un album
completo, erano testi, appunti su strisce musicali di Lucio
... forse al massimo esistono solo dei fogli vecchi e mezzi
cancellati ... allora non c'erano computer, si scriveva con
la Lettera 22.
In
concerto … molte volte al Folkstudio … e poi una volta, al
Parco delle Rimebranze, a Parma, ero tra il pubblico mi
chiamò sul palco per un finale insieme.
Samuele
Romano – Titanic’s Crew
Dopo la Schola Cantorum, rimpiangi qualcosa di non aver
fatto o canzoni che hai scritto e mai inciso, lasciandole
nel cassetto? Hai mai completato la canzone dedicata a
Galileo?
Edoardo
De Angelis – Titanic’s special guest
Che
cosa ne sai di Galileo? Ci sono sempre canzoni che nascono
in un minuto, e altre che vorrebbero vedere la luce, ma
rimangono magari nel cassetto, per anni … o per sempre.
Curioso, però che quella di Galileo sto cercando di
completarla per darle vita, con l’aiuto di un giovane
musicista, Simone D’Andrea. Spero di pubblicarla nel
prossimo album di inediti, alla preparazione del quale sto
lavorando intensamente.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Le nuove leve, dai Talent a Sanremo, sono imbarazzanti.
Vuote, senza anima nè fantasia e pronte a scimmiottare
vecchi altari. Tempo fa hai pubblicato un libro, “Scrivere
canzoni”, destinato ai giovani che vogliono avvicinarsi al
mondo della musica. Tu ci credi ancora, ma Ron dice che
siete rimasti in pochi.
Secondo te, esisterà ancora il mestiere del cantautore? Oggi
incoraggeresti un giovane a farlo, considerate le diverse
motivazioni culturali, storiche e sociali?
Edoardo De Angelis – Titanic’s special
guest
Incoraggerei un giovane che avesse talento e spirito
indomabile … anzi non solo lo faccio, ma dopo tanti anni
dall’ultima produzione (Altre Emozioni di Sergio Endrigo per
Rai Trade)
Sono
appena sceso in campo con la produzione artistica di una
promettentissima cantautrice siciliana, Giulia Mei, della
quale sentirete parlare presto, se non altro per il fatto
che sta partecipando con successo al Premio Musicultura e ha
vinto le selezioni per l’Italia Meridionale di Suonare@Folkest,
il concorso che porta i vincitori a salire sul palco del
prestigioso festival internazionale che si svolge in Friuli
nel mese di luglio, da 38 anni …
Siamo
partiti da De Gregori, e siamo arrivati a Giulia Mei …
auguro alla giovane artista siciliana di avere lo stesso
coraggio, la stessa determinazione e le stesse fortune che
ha avuto il giovane Francesco, e magari di poter rilanciare,
attraverso il suo augurabile successo, la nostra categoria
“professionale” che da qualche decennio mostra segni di
affaticamento …
Buon
proseguimento di navigazione.
Mimmo
Rapisarda – Titanic’s Crew
Grazie
mille per la visita Maestro, e buona navigazione anche a
te..... in vista della costa.
|
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Mimmo
Rapisarda |
Samuele
Romano |
__________________________
www.iltitanic.com ©
21.3.2017
LA CASA DI HILDE
(De Gregori - De Angelis - De Gregori)
GIACCIO
- Comunque di "Alice" una che a me piacque molto era 'La
casa di Hilde".
DE
GREGORI - Infatti è una di quelle che mi piace di più anche
adesso.
GIACCIO
- Quelle con che atteggiamento le hai scritte? Con che stato
d'animo? Che vita facevi?
DE
GREGORI - Ma non lo so, uno stato d'animo molto tranquillo,
non sapevo se lo avrei fatto o no questo disco, perchè dopo
"Theorius Campus" ero stato abbastanza emarginato
all'interno della IT. Comunque stavo bene, mi ricordo che
dopo "Theorius Campus" andai in Grecia, l'estate feci le
vacanze e un po' di canzoni le scrissi a Patmos, 'I
musicanti" mi pare. 'La casa di Hilde" la scrissi perchè
Edoardo De Angelis una sera a cena mi raccontò di questa
gita in montagna che aveva fatto con suo padre ed è
esattamente come dice la canzone, tranne il fatto che il
contrabbandiere non era suo padre ma una persona che loro
incontrarono in questa casa di Hilde dove loro dormirono, e
naturalmente non contrabbandava diamanti ma orologi. E
quella notte mentre lui e suo padre dormivano, nell'altra
stanza c'era questo contrabbandiere che credo scopasse con
Hilde; arrivò la Guardia di Finanza che lo perquisì ma non
trovò niente perchè Hilde aveva nascosto gli orologi da
qualche parte. Così mi raccontò Edoardo e io poi scrissi la
canzone; infatti la firmò anche lui che mi aveva dato
l'idea.
Su
questo disco vorrei dire ancora due parole soltanto a
proposito di La casa di Hilde,
il cui testo fu firmato anche da Edoardo De Angelis. In
realtà la stesura è interamente di Francesco, ma Edoardo
ebbe il merito di essere colui che raccontò questa vicenda.
Forse
Hilde non suonava la cetra, e forse non si trattava di
diamanti bensì di sigarette, ma in fin dei conti ha fatto
scaturire quella che per molto tempo ho pensato fosse una
delle canzoni più belle tra quelle scritte da Francesco.
Il
prodotto era finalmente confezionato, si trattava ora di
trovare il modo adatto per immetterlo sul mercato.
(Giorgio Lo Cascio)
IL TESTO
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Grazie ad
Ernesto Anderle, per i bellissimi disegni. Su Facebook
qui e
qui |
il nuovo disco di Edoardo De
Angelis.
Ecco come il cantautore romano ce lo
racconta:
"Cerco un filo rosso, una ragione che
leghi e tenga insieme le undici canzoni di questa raccolta,
un cestino di frutti diversi uno dall'altro. Direi che
questa volta i fili sono due: il tempo, la sua trama
invisibile mai ferma, che lega passato e futuro e ci fa
toccare il presente e, ancora una volta, nelle mie storie,
il valore del confine. Quella linea sottilissima, elastica,
mutevole che divide, ma tiene vicine, la realtà e
l’immaginazione.
Proviamo a seguire questi fili, se
volete, percorriamo insieme la strada.
IL MAGO E LE STELLE non è una favola,
ma una storia vera, vissuta attimo dopo attimo e giocata
nello spazio di una notte, navigando su quella linea di
confine che dicevo. A volte, per fortuna, viviamo la vita
come un sogno. Oppure attraversiamo un sogno senza chiudere
gli occhi, sorpresi dalla poesia della vita.
ABBRACCIAMI è la storia di un amore,
forse è la storia dell’Amore, quello che il tempo può
consumare, e si può facilmente perdere, e facilmente
ritrovare, nella forza di un abbraccio.
ANNA E’ UN NOME BELLISSIMO è il nome
semplice e dolce della nostra attrice più grande, più amata,
che ci ha insegnato, con la sua arte e con la sua vita, come
la passione e il sentimento siano il senso più profondo del
mestiere del vivere. Un nome familiare, una memoria che il
tempo non tocca.
SPONDE è la bandiera di un impegno
civile e sentimentale contro l’ignoranza e la paura, i mali
peggiori del nostro tempo, che ci fanno guardare gli “altri”
come nemici, come se tra uomo e uomo esistessero barriere
naturali.
ARRIVA IL TEMPO: com'è bello musicare
una poesia, quando non è un foglio bianco, che hai davanti,
ma sono già parole, emozioni delle quali ti innamori
nell'istante stesso in cui le leggi e ti corrono incontro, e
l’attesa del tempo è luminosa, è aria, è vento, elettricità
che ti attraversa.
GALILEO: trent'anni, il tempo occorso
per scriverla, dalla prima parola all'ultima nota. Non
voleva uscire dal cassetto, questo
segno d’amore per la libertà
dell’uomo, per il valore delle sue idee. Poi ho pensato che
dovesse essere Galileo stesso a parlare, ho aspettato che lo
facesse e fedelmente ho riportato le sue parole e il suo
pensiero.
IL TEMPO SCONOSCIUTO è un bilancio
artistico e spirituale. Segna il tempo che passa tra
l’essere immortali, protetti dalla diga sul tempo eretta dai
nonni, dai genitori, fino a diventare noi stessi la diga che
protegge l’età dei nostri figli e dei loro figli e che
vorrebbe proteggere anche gli amici più cari. Ci si volta
indietro a guardare quel che si è fatto, le parole offerte,
e se qualcuno le avrà raccolte.
PADRE NOSTRO è una preghiera laica,
scoppiata come una tempesta in mare, un grido lacerante e
necessario, quando gli occhi vedono quello che non vogliono
guardare, e si cerca una ragione in una logica inesistente,
e per poter sopravvivere si cercano forza e ricchezza nel
dolore del nostro tempo, in attesa di un rinascimento.
ALLEGGIU nella bella lingua siciliana
vuol dire “piano”, “lentamente”. Ho scritto parole in
italiano per questa canzone incantevole di Ezio Noto e
Francesco Giunta. Lo sappiamo, com'è il tempo, sempre troppo
veloce quando si ama, quando lo vorremmo più lento e
cortese. Allora, con la musica e lo scandire delle parole,
proviamo noi a dare al tempo il tempo del nostro batticuore.
SCEGLI IL NOME DI UN FIORE ricorda
Gefunden, un’arguta poesia di Goethe, imparata a scuola e
mai dimenticata. Provate a pensare a qualcosa che è per voi
preziosa e che vorreste gelosamente sottrarre ad altri
sguardi e per nasconderla assegnatele, a vostra scelta, il
nome di un fiore.
UNA NOTTE ROMANA: anche questa è una
storia vera, passo per passo, un breve film girato in una
delle piazze più belle di Roma. Quattro protagonisti e il
racconto di un nodo di amicizia che lentamente si scioglie,
nell'indifferenza dei sentimenti e dei palazzi intorno.
I fiori... I fiori a volte sono più
robusti delle apparenze e anche a distanza di anni possono
nascere di nuovo. Basta dare loro acqua. E amore."
https://www.edoardodeangelis.it/news
|
Fabrizio De André (“La canzone
dell’amore perduto“)
Sergio Endrigo (“Io che amo solo te“)
Lucio Dalla (“La casa in riva al mare“)
Francesco De
Gregori (“Santa Lucia“)
Domenico Modugno (“Amara terra
mia“)
Enzo Jannacci (“Cosa portavi bella ragazza“)
Piero
Ciampi (“Io e te, Maria“)
Ivano Fossati (“Mio fratello che
guardi il mondo“)
Giorgio Gaber (“Porta Romana“)
Gino
Paoli (“Il mare, il cielo, un uomo“)
Bruno Lauzi (“La casa
nel parco“)
Luigi Tenco (“Se stasera sono qui“).
Interpretate da Edoardo De Angelis,
con tracce strumentali di Michele Ascolese.
|
Esistono dischi che piacciono e altri che non piacciono. Poi
esistono dischi che danno un senso a certi momenti del
nostro tempo. Io lo sapevo che questo era un grandissimo
disco, infatti l'ho comperato. Adesso posso dirlo per
intero, che "Il cantautore necessario" è tra i dischi più
belli che ho ascoltato in questi tempi, il più bello
sicuramente in lingua italiana, perché non ha effimere e
stancanti solitudini ma splendide malinconie sonore.
Speriamo sia pubblicizzato, perché il problema è solo
questo, una volta ascoltato il gioco è fatto, non c'è più
separazione. Edoardo De Angelis ha fatto un'altra volta
centro, perché sa, come pochi, interpretare le canzoni di
altri, con cui ha collaborato o che ha più semplicemente
amato, con il tatto dell'artigiano umile e sapiente. La
sequenza dei brani è fantastica -, ed è intervallata da
brevi escursioni chitarristiche di Michele Ascolese che
accompagna, con gran classe, l'autore nel disco. Ecco i
brani: 1) La canzone dell'amore perduto - 2) Amara terra mia
- 3) Santa Lucia - 4) Cosa portavi bella ragazza - 5) Io e
te Maria - 6) Io che amo solo te - 7) Mio fratello che
guardi il mondo - 8) Porta Romana - 9) Il mare il cielo un
uomo - 10) La casa nel parco - 11) La casa in riva al mare
12) Se stasera sono qui. - Come si può vedere i più grandi
ci sono tutti: da De André a Modugno, da Endrigo a Gaber, da
Dalla a Ciampi, De Gregori (che produce l'album e canta),
Paoli, Tenco, Fossati, Jannacci, Lauzi. Misurarsi con
artisti di questo calibro, non deve essere stato facile, e
solo un artista sicuro di sé può esercitarsi senza temere il
confronto. E infatti De Angelis, da fine cesellatore di
suoni e parole e arrangiamenti, ne esce con impareggiabile
maestria. Il disco è acustico, ha suoni limpidi e niente di
moderno, nel senso che il rispetto dei brani ha portato l'auore
a una propria interpretazione secondo canoni sonori che
vorrei definire del tempo molto passato. E questo per me è
un granissimo pregio, perché non è facile andare contro alle
mode dei tempi correnti, sapendo i rischi che si corrono.
Edoardo de Angelis è nella storia della musica d'autore
italiana: ha scritto "Lella", "La casa di Hilde" con De
Gregori, ha fondato la Schola Cantorum, ha collaborato con
quasi tutti. "Il cantautore necessario" è un disco che
bisogna acquistare, non c'è alternativa, perché è bellissimo
e fa delicata e struggente compagnia.
Giorgio Mora
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