L’incontro è nato dalla voglia di re-incontrarsi tutti assieme dopo anni, molto meglio di una rimpatriata liceale, a seguito di tamtam su Faceboock. Non è più necessario se a qualcuno di questi, dopo tanto tempo, di De Gregori non gliene può più fregà de meno; non importa se capisce se ci sia lui o no o quanto possa essere fondamentale scandire il suo nome. La cosa essenziale, invece, è rivedersi, rimanere sempre amici anche dopo un decennio; ritrovarsi esattamente sullo stesso luogo coi capelli bianchi ma con lo stesso spirito e lo stesso entusiasmo di allora, quando si sventolava un mitico striscione sotto il palco come quindicenni. Quindi, al di là del personaggio "De Gregori", al quale non stringevo la mano da quasi tre anni, mi ha fatto un immenso piacere rivedere tutti questi miei amici in questa itinerante e permanente "gita scolastica", come ci ha definito tempo fa.
Il concerto? C’è gente molto più brava di me a recensirlo. Posso
solo dire che è stato bellissimo, tutto da ascoltare. Perché chi paga
il biglietto deve sentire musica, buona musica, e basta. Queste nostre
estati musicai stanno diventando sempre più inzuppate di concerti di
questi evergreen all’ultima spiaggia che cercano di allungare il brodo
con personali concetti filosofici citando poesie, pensieri appartenenti
a scrittori del passato e contemporanei o addirittura raccontando cose
personali. Non si paga il biglietto per sapere che sei amareggiato perchè
tua figlia (trentasettenne!) ha avuto due gemelle e che le vizierai per
farle dispetto.
Bella serata. Grazie Francesco, grazie ai ragazzi della band sempre
affettuosi con noi, ma soprattutto …. grazie amici miei.
«Viva l'Italia, ancora il mio augurio» Francesco De Gregori il 23 a Zafferana. In autunno disco di inediti, alla Mostra di Venezia documentario su di lui Domenica
12 Agosto 2012 - La Sicilia - Maria Lombardo Del nuovo disco in lavorazione parla il nome dato a questo tour estivo 2012, «Factory tour», con il quale Francesco De Gregori sta percorrendo la penisola da Tortona (prima tappa) a Zafferana Etnea dove il 23 agosto il Principe dei cantautori terrà l'unico concerto siciliano di questa stagione per Rapisarda Management nell'ambito di Etna in scena. Una canzone nuova senza titolo è nascosta anche tra le pieghe delle scalette. Per chi saprà riconoscerla. E non è l'unica novità. In autunno il nuovo disco con una ventina di inediti, il primo dopo Per brevità chiamato artista (2008). Che
i fan del mitico (la sua «Donna cannone» è stata riconosciuta una
delel canzoni più belle del mondo) si tengano forte. De Gregori va pure
alla Mostra di Venezia o meglio sullo schermo per la sezione Venice
Nights nel documentario «Finestre rotte» (titolo mutuato da un canzone
dell'ultimo album) diretto da Stefano Pistolini, in programma il 6
settembre. Vi partecipano artisti che fanno parte del mondo di De
Gregori e che si sono accompagnati a lui nei tour, come Ambrogio
Sparagna (proprio questa estate nell'altro tour che s'intreccia con
«Factory») e poi Vasco Brondi, Cristina Donà, Giovanna Marini. Un
ritratto dell´artista al presente lungo un´estate di concerti e una
serie di conversazioni. Pistolini ci fa ascoltare i suoi pezzi,
testimonia i suoi esperimenti, registra gli stati mentali dell'artista,
i suoi incontri e le sue riflessioni. «Francesco De Gregori - dice il
regista - è un uomo accurato nei movimenti, nei ragionamenti, nelle
cose che dice, in come le dice: praticamente non sbaglia mai. Nella sua
musica c´è la sublimazione del discorso: Francesco è esigente prima
di tutto con se stesso. Colloca le sue canzoni sul piano dell´arte,
come quadri, sculture, pezzi unici. Va filmato con delicatezza: si
lavora con un´estetica complessa, sebbene ci sia la familiarità con
quei pezzi e con quella voce. Contano i punti di vista, il rispetto
delle proporzioni, la profondità di campo. De Gregori va aspettato a
centrocampo». Pistolini, giornalista, scrittore, autore tv, ha
partecipato al Festival di Locarno nel 2004 con «Skateboard
Confidential», alla Festa del Cinema di Roma nel 2010 con «Nessuna
Speranza Nessuna Paura» e l'anno seguente con «Killer Plastic - Tu ti
faresti entrare? ». Per La7 ha diretto dei documentari.
Ma parliamo di Factory Tour, il tour che ti porta in Sicilia.
«Nella playlist ci stanno canzoni recenti e non recenti. Ma alcune
sono come il vino: più invecchiano e meglio sono. Tuttavia io sono
molto legato alla contemporaneità e le vecchie canzoni le metto in
scaletta ma arrangiate con suoni di oggi. Sennò non avrebbe senso.
Insomma canzoni antiche e nuove convivono in maniera pacifica. Mi sono
accorto, dopo aver fatto la scaletta, che le 25 canzoni rappresentano 15
miei dischi. E' come se ognuno di questi Dischi continuasse ad avere
significato. Seguo l'istinto della musica, seguo la band. Il brano più
vecchio è Alice del ‘71 ma si arriva fino all'ultimo che è di
quattro anni fa».
|
www.valeriabissacco.it