De Gregori debutta alla
radio: "Il cinema, che passione"
Il cantautore alla conduzione di "Hollywood Party" su RadioTre. I film e
gli attori preferiti, il giudizio sui capolavori. "Ma non chiamatemi
cinefilo"
di SILVIA FUMAROLA
Francesco De Gregori chiede se deve mettersi le
cuffie per forza, e i tecnici gli spiegano di sì, perché così può
sentire cosa succede in regia. Unica domanda per un debutto eccezionale,
che vede il cantautore nei panni di conduttore di "Hollywood party", in
coppia con Steve della Casa, su RadioTre alle 19, per tutta la
settimana.
Il via vai nello studio Rai di Via Asiago, dove viene trasmesso il
programma di cinema, è discreto e costante, perché la presenza di De
Gregori (ultimo album "Sulla strada") è un piccolo evento. "Steve me
l'ha chiesto nel modo giusto, chiacchierando, a cena, non ci ho pensato
troppo e ho accettato. Spero di essere all'altezza", racconta il
musicista, che ha anche ideato il quiz - difficilissimo - sul film della
puntata. Tre indizi da mal di testa che gli ascoltatori cinefili, e
fieri di esserlo, risolvono.
Al contrario, guai definire De Gregori "cinefilo". "Non è un insulto",
ironizza della Casa. "Lo so - dice ridendo l'artista - ma non mi posso
definire cinefilo perché purtroppo non lo sono: sono solo un
appassionato di cinema". Tra i registi preferiti Dino Risi, tra gli
attori l'Alberto Sordi di "Una vita difficile". Attrici? "Ci devo
pensare. La ragazza di "Soliti ignoti"... Era Claudia Cardinale, no? Poi
Stefania Sandrelli e Carla Gravina. E Margherita Buy". L'attrice,
intimidita, ospite della puntata insieme alla regista Susanna
Nicchiarelli per presentare "La scoperta dell'alba", sorride.
Ci voleva "Hollywood party" per scoprire che il severo De Gregori in
queste feste è andato a vedere "I 2 soliti idioti" "perché stavo in una
città dove non c'erano altri film - spiega - o almeno era il migliore di
quelli che proiettavano. Trovo che i due ragazzi anche se propongono
personaggi disgustosi siano bravi, soprattutto quello che non è romano,
Biggio, parla un romanesco prefetto".
Il clima è rilassato, il cantautore-conduttore è calmo e ironico, come
sempre; ha l'aria di divertirsi. Piovono i messaggi degli ascoltatori,
entusiasti ("Che trasmissione meravigliosa"), il pubblico femminile
trova che De Gregori abbia "una voce radiofonica", lui sorride. Ada ha
intenzione di dipingere le sue canzoni; scrivono Lucia, poi Erica. Una
sorseggia un bicchiere di vino, l'altra affetta prosciutto toscano ma è
un'epidemia: per seguirlo hanno smesso, da Nord a Sud, di preparare la
cena. Le canzoni che De Gregori ha scelto per la puntata vanno da "Mandolin
wind" di Rod Stewart, a "Video killed the radio star" dei Buggles (e la
segue battendo il ritmo, simulando di suonare la batteria), fino a "La
prospettiva Nevski" di Franco Battiato. "Non c'è un perché, è
semplicemente una gran bella canzone".
Racconta che uno dei primi film che ha visto - "anche se non è per
bambini" - è "Orizzonti di gloria" di Stanley Kubrick, "una commedia che
parla di guerra con Kirk Douglas, con un finale drammatico, commovente";
e del grande regista apprezza "Full metal jacket" e "Barry Lyndon". "Ma
confesso che non mi piace "Odissea nello spazio" ... Non mi guardate
male, mi annoia". Va via col dvd del film "La grande guerra" come un
trofeo. "Un capolavoro".
(09 gennaio 2013)
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/01/09/news/de_gregori_radio-50162084/
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