Nel
2025 Francesco De Gregori festeggia i 50 anni dell'uscita di Rimmel, il
suo quarto album in studio pubblicato nel 1975 e divenuto una pietra
miliare della musica italiana.
Per
celebrare questo capolavoro che ha segnato intere generazioni con brani
indimenticabili come Pablo, Buonanotte Fiorellino e la stessa Rimmel, da
ottobre 2025 il cantautore romano intraprenderà un tour dedicato
all'album Rimmel 2025 - Teatri Palasport club.
Il
tour inizierà nell'autunno con una serie di concerti nei teatri
italiani, in programma tra ottobre e novembre, per poi proseguire nei
palasport di Milano e Roma a dicembre dello stesso anno.
Per
chiudere questo viaggio musicale, a gennaio e febbraio 2026, De Gregori
si esibirà nei club, riportando la sua musica in un'atmosfera più intima
e raccolta.
Il
pubblico avrà così l'opportunità di vivere le emozioni di Rimmel e del
vasto repertorio del cantautore in contesti diversi, passando dalla
magia dei teatri alla potenza dei palazzetti, fino all'atmosfera intima
dei club che creano una connessione diretta e spontanea tra musicisti e
spettatori.
Le
prevendite saranno disponibili da venerdì 6 dicembre, alle ore 16.00, su
Ticketone e nei circuiti di prevendita abituali.
l
tour è prodotto da Friends & Partners, per le informazioni
www.friendsandpartners.it.
fonte ANSA
Torna “Natale nelle Grotte”, l’evento che porta artisti e cantanti nella
Caverna della Grave. Tra gli ospiti in programma Pupo e Rossana Casale e
il 19 dicembre chiusura speciale con Francesco De Gregori,
Pupo, Carlo Amleto, Rossana Casale e Mario Rosina e Francesco De
Gregori. Sono i nomi degli artisti che arricchiranno il Natale di
Castellana Grotte.
Non è la prima volta che De Gregori canta in Puglia, ma la suggestività
della cornice ed il dialogo pianoforte/cantante, hanno reso lo
spettacolo di ieri sera, un unicum. Come i grandi artisti ogni concerto
è uno spettacolo a sé: De Gregori crea ogni volta ex novo la scaletta
dei pezzi, sempre diversi tra un concerto e l’altro e, ad ogni versione
aggiunge o toglie qualcosa. Si diverte a suonare l’armonica,
interloquisce con il pubblico con la consueta sobrietà, gli onnipresenti
occhiali e cappello, non una parola di troppo: come chi scrive e canta
poesie. Perché, come tutti i poeti, De Gregori non spreca le parole, ma
le sue parole sono sassi e restano nelle orecchie e negli occhi del
pubblico che, dopo tanti anni ed in maniera trasversale, canta le sue
canzoni. Il Principe ha composto e cantato brani legati ad un momento
personale, come Pezzi di vetro, storia di amore e tradimento o
politico/storico, come Generale, infilando parole di piombo sui concetti
universali legati alla guerra, o La leva calcistica della classe 1968,
in cui parla di un ragazzo che si approccia al mondo del calcio e prova
le emozioni di chi si avvicina a quello che ama, mettendo in gioco sé
stesso. Ogni volta ascoltarlo è un privilegio, ed ogni volta, al senso
che l’artista ha dato al suo pezzo, o all’ispirazione del momento,
ognuno di noi aggiunge il proprio, così come avviene per le vere opere
d’arte.
De Gregori, come le Grotte di Castellana, sanno di buono e di magia e,
per noi, c’è la certezza che: “Sempre e per sempre, dalla stessa parte
li troveremo”.
Rossana
Rignani
https://www.lsdmagazine.com/2024/12/20/de-gregori-nelle-grotte-di-castellana-sanno-di-buono-e-di-magia/
grazie ad
Alessandro Lonoce per il gentile omaggio al Titanic
I ricordi giovanili in musica sulle note di Francesco De Gregori e le
“Storie bastarde”, altrettanto giovanili, ambientate a Ostia. Questi i
due appuntamenti che propone per il prossimo fine settimana il teatro
Nuovo Sala Gassman.
Si
comincia venerdì alle 21 con l’unica replica di “De Gregori & Me”, lo
spettacolo di teatro-canzone scritto e interpretato da Alessandro
Corazzi, accompagnato dai testi e dalla musica dal vivo della band
capitanata da Luigi Zauli. Un tuffo negli anni ’80 e ’90, quello
proposto dagli autori, punteggiato
proprio dai brani di De Gregori nel periodo probabilmente più fulgido
della sua produzione. Canzoni che fanno da sottofondo alle esperienze
vissute e raccontate da Corazzi&Co in una serata che promette
suggestioni ed emozioni per i tanti estimatori del grande cantautore
romano.
Sabato e domenica, sempre con inizio alle 19, ancora Roma protagonista,
questa volta nella sua parte marinara, cioè Ostia. Fabio Avaro porta
infatti in scena “Storie bastarde”, spettacolo tratto dal fortunato
libro di Davide Desario, giornalista de “Il Messaggero”, successivamente
direttore di “Leggo” e attualmente a capo dell’agenzia “Adnkronos”. In
questo caso le vicende narrate sul palco risalgono al periodo tra il ’70
e il ‘90 e riguardano la crescita di un ragazzo in una realtà difficile
come quella di Ostia. Si parte da subito dopo la morte dello scrittore
Pier Paolo Pasolini, trovato cadavere all’Idroscalo, per raccontare la
crescita di un adolescente che diventa adulto attraverso esperienze di
strada, di comitiva, di vita priva di schemi in cui i rapporti tra i
protagonisti sono diretti e senza ipocrisia. Il tutto arricchito dal
dialetto romano e da divertenti personaggi provenienti da varie regioni
italiane, trapiantati a Ostia e divenuti popolari proprio grazie al loro
particolare slang.
https://www.bignotizie.it/al-gassman-la-musica-di-de-gregori-e-le-storie-bastarde-di-ostia/
Il voto come “atto sacro”, da Nervi l’appello di Don
Valentino contro l’astensionismo: “I genovesi mugugnano, ma alla fine
scelgono”
Le parole di De Gregori, la tessera elettorale che
diventa “lettera d’amore” e quella critica all’esposizione mediatica del
caso Toti: “Troppo martellamento, come per la guerra e il terremoto”
Con
l’avvicinarsi della due giorni elettorale del 27 e 28 ottobre torna a
farsi largo il timore dell’astensione, quella marea silenziosa di liguri
che non andranno a votare, la platea dei disinteressati dei cui ogni
candidato parla, ma a cui ogni candidato mira.
Un
mondo quasi invisibile al quale si è rivolto anche don Valentino
Porcile, parroco di ‘San Siro’ e ‘San Giuseppe e Padre Santo’ a Nervi.
Questa mattina a messa ha scelto le parole di Francesco De Gregori che
in ‘La storia’ si è prodigato in una sorta di preghiera laica per il
Paese. L’ha fatta sentire in chiesa, ha impresso le parole del testo sul
volantino distribuito tra le panche e ha aggiunto, scrivendo di pugno
vicino alla riproduzione della sua tessera elettorale: “Questo è il
documento che più di tutti è segno di democrazia, votare è il gesto più
sacro che noi come cittadini possiamo compiere. Un diritto da avere, un
dovere da compiere. Spero che perda l’astensionismo. Io vado e ti invito
ad andare”.
Don
Valentino ha affidato a quel volantino il compito di risvegliare
coscienze, il brano di De Gregori diventa, in quel momento, un canto di
speranza.
“Ogni volta che ci sono elezioni - aggiunge al nostro microfono Don
Valentino - invito sempre a votare, perché vedo una scarsa affluenza.
Dobbiamo farlo per senso civico. Questa volta l’ho fatto una settimana
prima, c’è bisogno di tempo e vedo delle incertezze”.
Il
cuore dell’iniziativa, però, è tutto in quell’immagine presa dal film
‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi: la tessera elettorale come una
lettera d’amore. “Un messaggio bellissimo - aggiunge don Valentino -
ogni tanto propongo qualcosa che va oltre la liturgia, come questa
canzone. L’ho fatta ascoltare in chiesa dopo un pensiero per i bambini,
e ho visto reazioni positive.”
Ma
come ha vissuto il mondo parrocchiale la vicenda Toti e la strada verso
le elezioni anticipate? “Ho seguito la campagna elettorale - aggiunge -
mi è dispiaciuto vedere questo martellamento sulla questione Toti. Non
ha fatto bene, né la vicenda, né il modo in cui è stata trattata. Ha
prodotto un continuo senso di sfiducia nelle persone, un conto è il
diritto di cronaca un conto sentirsi continuamente martellare, un conto
è raccontare le cose, un conto è sovraesporre. Un po’ come quando
succede per la guerra o per il terremoto”.
Ed
è proprio questo l’allontanamento che don Valentino teme, quella
distanza sottile tra il desiderio di partecipare e la voglia di lasciar
perdere: “Ho visto persone che hanno reagito molto positivamente, senza
disinteresse. I soliti commenti dei genovesi che mugugnano, ma alla fine
scelgono. Per questo insisto sul fatto di andare a votare, le persone
hanno chiaro quello che vogliono, ma tante volte si fanno prendere dalla
gita fuori porta o da altri motivi”.
Domenica prossima, ripeterà il suo appello: “Dirò ancora di andare a
votare, come un padre di famiglia. Mi sento parte di una comunità e dico
che il voto è un diritto e un dovere che abbiamo”.
E,
intanto, mette le basi per la sua prossima iniziativa: “Voglio fare
qualcosa sul tema della violenza e voglio fare qualcosa di grande”.
https://www.lavocedigenova.it/
Ieri sera, dietro di me
c’era una coppia. Prima dell’inizio lui: “ora gli chiedo se
canta “Pianista di Piano bar” (se, se…… ora i pottunu).
Sai
gioia, l’aveva dedicata a Venditti quando cominciò la sua
carriera in quell’accademia romana
che si chiamava….
amore, aspetta che vedo su Google, ah ecco: si chiamava
Folkstudio”.
Avevo una gran voglia di
girarmi e dirgli subito che si trattava del mitico locale di
Cesaroni, che Francesco non è un jukebox, che la canzone si
chiama semplicemente Piano bar e che la dedica a Venditti è
solo una leggenda metropolitana.
Comincia il concerto.
La scaletta dei 90 minuti, solo voce e pianoforte: I matti, Guarda che
non sono io, La donna Cannone, Pezzi di vetro, Rimmel, Atlantide, Falso
movimento, Pittori della Domenica, Cardiologia, Mannaggia alla musica, Sempre e per sempre, San
Lorenzo, Generale, Pittori della domenica, Giusto o sbagliato, La
storia, Santa Lucia.
All’inizio di ogni brano
sussurro
sottovoce a Daniele, che era accanto a me, il titolo di ogni
canzone. Niente di eccezionale, perché chi segue davvero De
Gregori conosce i nuovi arrangiamenti dei vecchi successi.
Il signore dietro dietro di me, intanto, mi ascoltava.
Ne arriva un’altra:
appena Gaudiello suona il primo accordo, dico a Daniele
“ecco Pezzi di vetro!”
A quel punto, da dietro sento quello lì
che si rivolge alla sua compagna: “MINCHIA, I SAPI
TUTTI!”
(Il Nostromo)
De
Gregori special guest di “Mare liberum”, il festival di geopolitica
dell’Associazione diplomatici
La Redazione | 5 Ottobre 2024
Sicilia
L’esibizione speciale
di Francesco De Gregori al Metropolitan ha suggellato ieri sera a
Catania la due giorni di “Mare liberum”, il festival di geopolitica
giunto alla ottava edizione che prosegue oggi con riflessioni sui
principali avvenimenti geopolitici internazionali di
cui parleranno esperti e protagonisti che dialogano con un pubblico
ampio e con un attenzione particolare agli studenti. Folta infatti la
partecipazione di liceali, anche dalla provincia di Messina.
L’impegno a rendere
accessibili temi complessi, offrendo una visione plurima del mondo
globale che viviamo. Una lettura dei fenomeni internazionali attraverso
più forme d’espressione: giornalismo, politica, economia, letteratura,
religione, fotografia, arte, teatro, gastronomia, sport. Comprendere la
dimensione sovranazionale del Mediterraneo per riconsiderare la
centralità dell’Europa, tra Est e Ovest, tra Nord e Sud del mondo.
L’Associazione
Diplomatici (ha sede a Catania in via Duca degli Abruzzi 180) è una NGO
con Status Consultivo Speciale presso il Consiglio Economico e Sociale
delle Nazioni Unite (ECOSOC) dal 2016. Da oltre 20 anni, attraverso una
formazione complementare a quella scolastica e universitaria, ha
preparato oltre 50.000 studenti di tutto il mondo sui temi
dell’attualità e delle carriere internazionali i quali hanno poi preso
parte ai Forum internazionali organizzati da Associazione Diplomatici in
contesti istituzionali in Italia e all’estero.
https://www.lecodelsud.it/
https://www.corriere.it
Dal
29 ottobre al 23 novembre 2024 FRANCESCO DE GREGORI terrà 20 concerti al
Teatro Out Off di MILANO con lo spettacolo “Nevergreen (Perfette
sconosciute)”, un viaggio attraverso le “gemme” meno conosciute del
vasto repertorio del cantautore.
Questa serie di live rappresenta un'occasione unica per il pubblico di
vivere un'esperienza musicale in un ambiente raccolto, con una capienza
limitata a 200 spettatori per serata. L'intimità del Teatro Out Off, un
luogo storico fondato nel 1976, il primo spazio underground milanese,
permette una connessione profonda tra l'artista e il pubblico, creando
un'atmosfera ogni sera irripetibile.
Francesco De Gregori sarà accompagnato dalla sua band composta da Guido
Guglielminetti al basso e contrabbasso, Carlo Gaudiello al piano e
tastiere, Paolo Giovenchi alle chitarre e Alessandro Valle alla pedal
steel guitar e al mandolino.
La
scaletta sarà diversa ogni sera e non mancheranno degli ospiti a
sorpresa, colleghi e amici che condivideranno con De Gregori una
selezione di sue canzoni affascinanti, raramente proposte dal vivo,
permettendo al pubblico di scoprire o riscoprire alcuni capolavori
nascosti del repertorio.
De
Gregori si esibirà tutte le sere, con una pausa ogni tre giorni. Di
seguito le date: 29, 30, 31 ottobre, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 10, 11, 12, 14,
15, 16, 18, 19, 20, 22 e 23 novembre.
Le
prevendite saranno disponibili da oggi, giovedì 6 giugno, alle ore 18.00
su Ticketone e sui circuiti di prevendita abituali.
Questa residenza a Milano segue il successo dei live del 2019 al Teatro
Garbatella di Roma dal titolo “Off The Record”.
“Ballata per un amico”
Di Simona Orlando -
https://www.rockol.it/news-744890/ernesto-assante-ballata-per-un-amico-concerto-roma-chi-ha-suonato
ad
Ernesto Assante sarebbe piaciuto il titolo dylaniano, lui che Bob lo
ascoltava da sempre, lo leggeva in pubblico contro la guerra, ci faceva
lezioni di rock. Anche se poi si accendeva
per le novità, per la musica giovane che gira intorno, bella e brutta,
una maratona chiamata così, interamente dedicata a lui, tre
mesi dopo l’improvvisa scomparsa, ha riportato Assante a un che di
familiare, come un ritorno a casa, all’imprescindibile, al fondativo, al
motivo per cui iniziò a fare il suo mestiere. Un po’ a dire: puoi
innamorarti di tutto, tollerare tutto, una volta che la musica ti ha
messo al sicuro con Dylan.
Ieri, 2 giugno all’Auditorium Parco della
Musica di Roma sono stati in tanti a ricordare il giornalista,
traghettati da Gino Castaldo, la metà di una coppia professionale, il
fratello scelto.
Se
uno ascolta il testo di “Ballad For a Friend”, ci vede proprio Gino sul
binario della ferrovia, derubato, triste, a guardare il treno che è
partito e non tornerà indietro. Eppure, era tutt’altro che funebre
l’atmosfera, perché Assante era un entusiasta, un sorriso su due gambe,
e questo gli andava restituito.
«È
una celebrazione, non una commemorazione» ha specificato Castaldo,
spesso commosso, ma non a terra, circondato da affetto, “with a little
help from my friends”, per restare in tema. Non erano presenti, ma si
potevano tranquillamente sentire Carole King e James Taylor duettare su
“You’ve Got a Friend“.
La
serata, il cui ricavato andava devoluto all’AVIS, di cui Assante era
donatore da anni, è stata fedele alle sue fissazioni, a partire dagli
Who di “My Generation”, suonati dalla Mark Hanna Band, che già
accompagnò dal vivo l’avventura rimpiantissima di Web Notte, iniziata
fra le scrivanie della redazione di Repubblica.
A farla rivivere, il
video di Pino Daniele che cantò “Quando” fra i visi increduli di chi
stava in ufficio. Roba da rinunciare agli straordinari. E poi in
chiusura, a far rivivere Pino Daniele, ci ha pensato l’omaggio doppio di Raiz.
|
|
Giovedì 25 aprile, al Fictio di Chieti, c'è Luigi "Grechi" De Gregori.
Un'occasione per raccontare, con il cantautore Paolo Tocco, tra storie e
aneddoti, quello che è stato il luogo che ha dato i natali alla grande
canzone d’autore italiana, il Folk Studio
Luigi “Grechi” De Gregori, fratello di Francesco, dagli anni ’60,
esordendo con il nome d’arte Ludwig, ha iniziato la sua carriera come
interprete del folk americano e cantautore, partendo proprio da quel
leggendario Folk Studio di Via Garibaldi a Roma. Teatro che ha dato i
natali artistici non solo a lui, ma anche a tutti i grandi esponenti
della grande tradizione della nostra canzone d’autore, dallo stesso
Francesco De Gregori ad Antonello Venditti, da Rino Gaetano al “nostro”
Mimmo Locasciulli e ancora Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano,
Edoardo De Angelis, Renzo Zenobi, Stefano Rosso e tantissimi altri. La
leggenda narra anche di un giovanissimo Bob Dylan che passò di li a
suonare (correva l’anno 1962).
A
seguire, spazio alla grande musica d’autore tutta abruzzese.
Parteciperanno Pierpaolo Battista, Francesco Costantini & Il Ponte Della
Pietra, Matteo Di Battista, Matteo Di Clemente, Andrea Di Giustino,
Farabola, Enrico Lombardi, Marlò, Christian Mascetta, Luca Mongia, John
Ron Carpenter, Alfredo Scogna, Adriano Tarullo e Tony Turco. Un saluto
arriverà anche da Paolo Capodacqua e Mimmo Locasciulli.
In attesa dei due grandi eventi alle Terme di Caracalla di
Roma il 5 e il 9 giugno con “De Gregori Zalone – Voce e
piano (& Band)”, Francesco De Gregori è stato ospite a
Radio2 Social Club. Il cantautore ha rivelato alcuni
aneddoti legati alla sua gioventù:
“Parlo
degli Anni 70, avevo ritagliato una delle rare foto di De
André che era ancora sconosciuto e la portavo dal barbiere
per farmi fare i capelli come i suoi. Io avevo i boccoli,
allora con il phon me li facevo stirare ma duravano
mezz’ora”. Sempre sul cantautore ligure, De Gregori ha
aggiunto: “Mi impose di cantargli la parodia che avevo
scritto della ‘Guerra di Piero’, io ero agitato, lui si
divertì molto, quindi o faceva finta o era un uomo realmente
spiritoso”.
De Gregori ha anche duettato sulle note di “Come un anno
fa”/”Vincent” insieme al conduttore Luca Barbarossa. “Ero un
ragazzino di bottega in una piccola etichetta, – ha spiegato
il cantautore – il produttore Micocci mi chiese di tradurre
questo bellissimo pezzo inglese, ‘Vincent’, solo che non mi
curai minimamente del testo originale e nemmeno capii che
era riferito a Van Gogh. Allora non sapevo che l’avrebbe
cantata Little Tony ma lui fu molto carino invitandomi a
sentire l’incisione del pezzo in studio. C’era suo fratello
Enrico al mixer con accanto una radiolina che avrebbe dovuto
insospettirmi. Quando la Roma segnò Tony si strappò le
cuffie esultando, tutto questo nel clima di questa
interpretazione molto romantica e soft”.
Il discorso non poteva poi che virare sull’amico Antonello
Venditti: “Fare più di 100 concerti insieme ha corroborato
un’amicizia che non poteva mai interrompersi, visto che
siamo nati nella stessa incubatrice, negli stessi anni.
Eravamo come una cucciolata, questi ragazzini della scuola
romana. Poi negli anni abbiamo perso strade differenti, ma
lavorando insieme ho riscoperto tante doti umane,
intellettuali e artistiche. Ne siamo usciti ancora più amici
di quando la tournée era cominciata”.
Infine su Checco Zalone, suo nuovo partner musicale, ha
detto: “È un grande pianista e ho capito questa cosa nei 10
anni in cui ci siamo frequentati, era normale che due
persone che amano la musica si mettessero a fare qualcosa
insieme. Il disco si chiama ‘Pastiche’ perché è un insieme
di segmenti messi dentro un po’ a caso, tutto mischiato
senza troppo rispetto per qualsiasi tipo di coerenza”.
Infine, un commosso ricordo di Giovanna Marini: “Era una
donna libera”, ha detto De Gregori, “ha accettato di fare
con me il disco Il fischio del vapore e accolto la sfida di
cantare canzoni popolari arrangiate da una rock band, per la
sua grande curiosità di musicista e il suo non avere
pregiudizi, schemi o protocolli”.
|
Tutte le news precedenti sono
state trasferite nelle cabine dei Tour
2019,
2021,
2022, 2023.
Buon proseguimento di navigazione.
|